venerdì 31 dicembre 2010
E sarà un anno bellissimo!
domenica 19 dicembre 2010
Neve-rmind
Sì, benedetta la neve! Che fa tremare i politici, crea disagi e dimostra quanto la natura ci può dominare in un attimo se volesse. Ma è neve, si scioglie, mentre i politici, i disagi, ecc. restano anche dopo. Nevermind!

martedì 30 novembre 2010
Ma quanto sa essere profondo il mare....

Nel scoprirlo a volte in televisione o a qualche incontro, in giro per l'Italia, lo ascoltavo sempre come si ascoltano le fiabe. Era una radice di quelle grosse e ben piantate, poco incline a far ondeggiare il fusto della pianta, anche quando il vento appariva forte. Non si è piegato nemmeno alla fine. La mente va a Pavese, a tutti i giganti perduti nello stesso modo.
Di Monicelli mi ricordo soprattutto un incontro. Io avevo la mania di chiedere degli autografi e lui la mania di dedicarli, chiedendo sempre se l'interlocutore fosse a conoscenza dell'origine del proprio nome. Gli risposi, quella volta, giocando a mia volta con questo suo gioco. Volevo conoscere la sua reazione.
Gli raccontai che mio nonno era un estimatore fascista e che quando nacqui volle imporre a mia madre il nome del suo primo nipote: "Ro-Ber-To" fu la scelta, poiché richiamava in forma contratta l'asse Roma - Berlino -Tokio.
Era una sciocchezza che mi era sovvenuta alcuni anni prima.
Monicelli mi guardò sornione, ma non disse nulla. Dedicò la sua firma al mio nome. Mi spiaceva però averlo raggirato e gli rivelai che il mio nome derivava in realtà da un cantante, tale Robertino, in voga negli anni Sessanta: quello sì che piaceva a mio nonno.
Monicelli mi disse che ne era contento: che nel primo caso il fardello sarebbe stato veramente troppo grande!
Avrei altri aneddoti su Monicelli, ma questo è quello più personale.
Mi manca già, per la sua schiettezza infinita, per la sua lezione continua. Mi mancano i suoi ricordi, ormai perduti. Mi accorgo ora che non gli ho mai scattato una foto.
sabato 6 novembre 2010
Foglie d'autunno e leoni
Il giorno 30 ottobre sono a Lucca per la Fiera internazionale dei Comics. Sono con Alessia e Walter Chendi. E' serata di premiazioni. Praticamente dalla scorsa estate (2009) ho visto nascere il romanzo a fumetti di Walter, La porta di Sion, edito poi da Edizioni BD nel gennaio 2010. Ne ho seguito a distanza il percorso. Restiamo in parte sorpresi (si badi non per la qualità del libro, ma per il fatto che ci sia stata gente capace di capirne la stessa qualità in questo sistema editoriale propenso a inseguire soltanto gli eventi, a seguire le mode e le etichette), quando Walter viene chiamato sul palco per ricevere il Premio Gran Guinigi 2010 per la Miglior storia lunga (graphic novel si dice nel giro degli intellettuali!). La porta di Sion ha vinto, ne sono contento. Anche Walter lo è e questo mi rende ancora più contento. Sul palco Walter dedica la vittoria a Vittorio Giardino.
giovedì 14 ottobre 2010
Cambio di prospettiva

martedì 14 settembre 2010
Corsi e rincorse

La cosa più allarmante sta nel fatto che è già passato un anno.
Il commento è di Alain Jouffroy: "...non si fotografano che fantasmi. La Storia è un incubo da cui bisogna risvegliarsi, per inventarne un altro."
venerdì 10 settembre 2010
Umanesimo
sabato 4 settembre 2010
Giochi e salvagenti
sabato 28 agosto 2010
Confronti e autoscatti
giovedì 26 agosto 2010
mercoledì 18 agosto 2010
Distrazioni ingiustificate
sabato 14 agosto 2010
Le vacanze
Poi il giorno dopo si parte, presto. Si visita il castello di Fenis, poi si raggiunge Aosta. Si visita un pò il centro che non avevo mai visto. Il giorno dopo, prima di partire vado al chiostro della Collegiata dei Santi Pietro e Orso. Qui convinco un architetto della Soprintendenza della regione Valle d'Aosta a farmi visitare gli affreschi ottoniani dell'anno 1000 d.c., nascosti nel sottotetto della navata della chiesa. Poi il traforo del Monte Bianco, Courmayer e poi Ginevra. Si dorme a Gex, in Francia. Il giorno dopo siamo a Losanna: il centro, la mostra di Zep, il disegnatore di Titeuf (un pò di fumetto ci vuole sempre), Ouchy, il lago, il museo olimpico. Poi in macchina fino a Chexbres, lungo i vigneti del Lavaux. Quindi Vevey dove è sepolto Chaplin e dove non trovo la Villa de Lac di Le Courbusier. Poi di ritorno ci si ferma a Nyon e quindi di nuovo Gex. Il giorno dopo è per Ginevra: il centro, la cattedrale, il palazzo dell'ONU, lo shopping. La sera, alle dieci, c'è la festa agostana di Ginevra, ci sono i fuochi d'artificio, bellissimi e lunghissimi sul lago, tra una folla immensa. Il giorno seguente siamo in viaggio, facciamo un casino per vedere la tomba di Audrey Hepburn a Tolochenaz. La troviamo per miracolo, grazie ad un ragazzo di Brescia. E' un luogo misero e al contempo bellissimo per l'umiltà che ne traspare (qui l'esterno del cimitero).
martedì 3 agosto 2010
Democrazia intellettuale
lunedì 26 luglio 2010
Ripari
sabato 24 luglio 2010
Slogan e "virgolette"...
giovedì 22 luglio 2010
Cos'è cultura? (Parte 1 di 1000)
domenica 18 luglio 2010
Ritorni a casa
Ogni anno scelgo qualche concerto da andare a vedere, ogni anno devo selezionare, anche perchè costa tutto tantissimo, economicamente, i biglietti, viaggiare, mangiare fuori, ecc., ma anche fisicamente, e il fisico, che non c'è mai stato di suo, mi sta peraltro abbandonando giorno dopo giorno. Quest'anno ho fatto un'operazione selettiva mirata: volevo tornare a casa. Volevo andare agli inizi dei percorsi, godermi il seme generante e non perdermi nei rivoli delle derivazioni, che peraltro ho negli anni abbondantemente frequentato. Così il 13 giugno sono stato a Lubiana a vedere Bob Dylan (ne ho già scritto) e il 16 luglio ero ad Azzano Decimo (vicino Pordenone) per il concerto di Iggy Pop and The Stooges. Nel 1969 esce il disco The Stooges e lo produce John Cale fondatore di The Velvet Underground, a loro volta prodotti da Andy Wharol. E' un disco, con i due successivi (Fun House e Raw power) che influenzerà molti e creerà quel suono proto-punk che segnerà di lì a venire molte figure della scena musicale internazionale.
mercoledì 14 luglio 2010
Novecento che rimane

Bene! Tutto giusto, tutto perfetto, tutto maestosamente storico!
La storia contemporanea, che a queste latitudini passa ancora per la memoria. Una memoria che non trova pace, che passa dai nonni ai padri e dai padri ai figli. Una menoria che scava sempre negli angoli bui delle cose, incapace di vivere l'oggi senza pensare al ieri. Una memoria che a volte si ricorda del domani, ma preferisce girarsi velocemente per la paura di venirne cambiata, nell'accorgersi che il "domani" ormai parla poco la lingua del "ieri". E' una memoria che ha paura e che oggi posso dire ha proprio rotto le palle!
giovedì 8 luglio 2010
Novecento che scompare

Questa nostalgia per qualcosa che infondo non ho mai avuto, mi preoccupa, ma anche mi fa pensare che sarò, anche se gli anni passano e passeranno (spero) sempre un uomo del Novecento e non di questo nuovo secolo, che mi fa sentire, da quando è cominciato alquanto a disagio. Sarà che ad un secolo nuovo, come per le scarpe, bisogna prima farci l'abitudine... sarà!
Ciò che mi mancherà di Luttazzi per non averlo mai conosciuto è quella fetta del Novecento che non riuscirà più a testimoniare, un'altra ancora. Mi mancherà ciò che non ho conosciuto di lui, le emozioni che ha provato nel conoscere persone mitiche che non ci sono più, le sue esperienze che io non ho vissuto, ciò che stava nella sua testa insomma! Maledetto, così senza poter carpire più nulla. Maledetto, così senza preavviso..., cantando:
"...quel fiol de un can de un can
el xe cussì beato
adesso el me leca come un mato
perché spuzo sempre più de vin
e so che'l me vol ben che go un amico
per la prima volta in vita mia
a mi me basta un ano de sta bela vita
e poi sarà quel che sarà..."
lunedì 5 luglio 2010
Una mattinata di luglio

lunedì 28 giugno 2010
Inevitabile calcio!
domenica 20 giugno 2010
Piccole scatole emozionali n.4
martedì 15 giugno 2010
Io ero là e lui forse non c'era
