martedì 19 luglio 2016

Piccole scatole emozionali n. 19

Sei sulla spiaggia, la mattina di esattamente quindici anni fa, come domani, e mentre la gente attorno ride, parla ad alta voce, si tira una palla che ti sfiora anche un piede, e mentre il mare di luglio trova la forza per rigettare di continuo una piccola onda sino a riva, te ne stai con un quotidiano in mano a leggere che a Genova migliaia di giovani stanno preparandosi per la manifestazione del pomeriggio in occasione della riunione del G8 che la città sta ospitando, con non poche polemiche. E non sai ancora che tra qualche ora saresti stato davanti un televisore con gli occhi sbarrati a cercare notizie su gente che picchiava e che era picchiata, per strada, fino ad arrivare a tarda notte alla consapevolezza della morte di un ragazzo, Carlo Giuliani, dicono, morto sparato. E non sai per nulla di quanto sarebbe successo nei giorni a seguire, quando avresti appreso che nella notte del 21 luglio di esattamente quindici anni fa, come dopodomani, lo Stato italiano aveva per un momento vacillato nel suo essere garante dei diritti fondamentali di ogni essere umano e che ci sarebbe voluto un disastro internazionale avvenuto il giorno undicesimo del settembre a venire per mettere a tacere una voce che scuoteva gli animi di una popolazione tutta, mentre si desideravano sapere delle cose che era meglio non sapere, e che si riconosceranno ufficialmente solo molti anni dopo. E tu sei lì che leggi spensierato mentre ascolti musichette estive sullo sfondo e non ti rendi conto che la tua consapevolezza del "limite" accettabile sarebbe venuta a trovarti a breve.