lunedì 20 ottobre 2014

Sulla strada...

Conclusa l'esperienza OsservAZIONI (potete trovare un resoconto al sito www.culturaeticaetra.com/l'atto di vedere), mi è restato impigliato tra le dita e tra i neuroni il desiderio di affrontare ancora, dopo tanti anni, nuovamente il linguaggio della fotografia in prima persona. Ho ritrovato nel mio cassetto la vecchia Nikon F301 analogica, desueta e tristemente abbandonata a se stessa. Eppure tra l'età dei quindici e i venticinque anni è stata una compagna assidua delle mie esperienze. Pensare oggi di gestire nuovamente rullini, acidi e camere oscure, mi spaventa un pò, per la difficoltà di rimettere tutto in moto e per la consapevolezza della comodità dello strumento digitale. Ma l'esperienza di OsservAZIONI ha rimesso tutto in circolo e mi ha anche chiarito, tra le righe, che cosa mi piacerebbe ora affrontare con un obiettivo. Se i laboratori sviluppati con i ragazzi delle scuole avevano come tema la città, oggi mi pare che quest'ultima vada avvicinata attraverso un aspetto che della città è l'essenza vera: i suoi abitanti e in ultimo esame l'umanità sottesa. Poiché le cose accadono tutte concatenandosi, quasi mosse da mani esterne guidate dai nostri più profondi e misteriosi ragionamenti, scorrendo le pagine online del quotidiano la Repubblica, ho letto una nota che ribadiva una mia convinzione profonda, ovvero che i social network sono il nemico primario della socialità. Online veniva presentato il lavoro di un fotografo che seguo da qualche tempo su internet, attraverso il suo blog. Babycakes Romero è fotografo di strada, come si definisce, e tiene nel suo sito un blog di scatti quotidiani dedicati alla sua città, Londra. la Repubblica riprende oggi  un suo lavoro fotografico postato già nel gennaio 2014 (mi pare una perfetta scelta di tempo per il maggior quotidiano nazionale; ma cosa volete erano tutti impegnati in questi giorni a dire banalità e ad incensarsi al festival La Repubblica delle idee a Palermo da non riuscire più a togliersi la veste del già visto e del già detto, della retorica e del pettegolezzo, ormai indossata in realtà da molti anni come divisa), dal titolo Death of conversation. Il tema è quello della difficoltà di ciascuno nel resistere a chinare il capo sul proprio smartphone, rinunciando ad ogni dialogo se non condotto attraverso il filtro di quell'oggetto. Andate a vedere quel lavoro direttamente alla fonte http://babycakesromero.com/blog/ alla data del 23 gennaio.  Ma il blog di Romero è interessante per tutto il suo lavoro in strada. Le foto del progetto MYLDN series sono uno spaccato della Londra più vera attraverso le sue anomalie, umane, urbane, materiche. Perché me ne ero interessato ormai alcuni mesi fa? Perché vi ho letto l'insegnamento e l'ispirazione di quella che resta per me una maestra della fotografia sociale-urbana, ovvero Diane Arbus (nella foto). Diane, nata nel 1923 e scomparsa ancora govane nel 1971 fu la prima fotografa americana ad essere esposta alla Biennale di Venezia (nel 1972), ma soprattutto direzionò in vita tutta la sua ricerca nella rappresentazione dell'umanità "al limite", scoprendola per la sua componente surreale e positivamente infantile. Credo che nel riprendere una fotocamera in mano, oggi, vorrei sapermi avvicinare al lavoro di Romero e della Arbus. Vorrei sondare le difficoltà, le potenzialità della società contemporanea e perchè no della mia e altre città, leggendola attraverso lo specchio rivelatore delle persone che abitano le sue strade. E' un possibile tema di narrazione urbana, che spero possa trovare spazio nei nuovi laboratori che programmerò a breve con l'Associazione ETRA di Monfalcone. E' un percorso ambizioso che nasconde dentro di sé molte cadute, perchè la città e l'uomo nascondono sempre profondità enormi.