lunedì 5 marzo 2018

A posteriori...




Non mi hanno sorpreso!

venerdì 2 marzo 2018

Una riflessione, con dedica

Appartieni ad un'epoca fino a quando decidi che non ti rappresenta più! E' questo il pensiero che mi sovviene adesso, nel venire a conoscenza della morte, oggi, di Gillo Dorfles. Non mi piace il termine "scomparsa", non rende merito ad un uomo che ha sempre desiderato esserci (non apparire, esserci). "Morte" è dunque un termine più appropriato. Di Dorfles mi è sempre interessata la sua curiosità, assoluta, sedimentata su una non convenzionalità disarmante. A volte è sufficiente un autografo rilasciato per comprendere il percorso di una persona. Quello che lui mi aveva concesso anni fa diceva molto di un linguaggio contestuale di cultura "alta" e "bassa", di interessi non esclusivi, di "fatti", ma anche di "fattoidi", per dirla alla sua maniera degli anni che furono. Il suo pensiero di critico, la sua reticenza verso il livellamento di gusti e costumi restano comunque un esempio. Mi piace pensare, mentre scrivo, che, non abbia voluto conoscere la conclusione della messinscena politica che si dipana in queste settimane su giornali e teleschermi. Forse ha voluto lasciarci un momento prima. Ancora una volta mi torna in testa Andrea Pazienza, quando con Marcello d'Angelo disegnava e scriveva: "Osservando la sua foto sulla tomba, mi chiesi se il cuore fosse davvero un muscolo involontario e se quella morte non fosse il segno di una resa invincibile (1983)". Chissà se a Dorfles questa considerazione sarebbe piaciuta. Nell'impossibilità della risposta ripenso ad un percorso culturale interrotto, poi, riguardo al nostro oggi e confidando in un rinnovato gesto non convenzionale, dico: "Coraggio italiani, nell'andare a votare, sorprendetemi!"