giovedì 8 luglio 2010

Novecento che scompare

Stanotte è scomparso Lelio Luttazzi, nuovamente triestino da poco più di un anno e mezzo. Incredibile la sua carriera, incredibili le persone che ha visto e conosciuto. Si dice in questi casi: "E' scomparso uno degli ultimi veri gentiluomini della televisione..." Non mi sono mai interessato a Luttazzi, veramente intendo, ma quella "sua" televisione, quel suo mondo, mi interessava e mi interessa ancora, perchè li confronto con quelli di oggi.
Questa nostalgia per qualcosa che infondo non ho mai avuto, mi preoccupa, ma anche mi fa pensare che sarò, anche se gli anni passano e passeranno (spero) sempre un uomo del Novecento e non di questo nuovo secolo, che mi fa sentire, da quando è cominciato alquanto a disagio. Sarà che ad un secolo nuovo, come per le scarpe, bisogna prima farci l'abitudine... sarà!
Ciò che mi mancherà di Luttazzi per non averlo mai conosciuto è quella fetta del Novecento che non riuscirà più a testimoniare, un'altra ancora. Mi mancherà ciò che non ho conosciuto di lui, le emozioni che ha provato nel conoscere persone mitiche che non ci sono più, le sue esperienze che io non ho vissuto, ciò che stava nella sua testa insomma! Maledetto, così senza poter carpire più nulla. Maledetto, così senza preavviso..., cantando:
"...quel fiol de un can de un can
el xe cussì beato
adesso el me leca come un mato
perché spuzo sempre più de vin
e so che'l me vol ben che go un amico
per la prima volta in vita mia
a mi me basta un ano de sta bela vita
e poi sarà quel che sarà..."