venerdì 2 ottobre 2009

Guido

Nei post precedenti avevo annunciato di voler pubblicare a puntate un mio "resoracconto" inedito. Il protagonista si chiama Guido. E' un personaggio strano, ambiguo, di certo non simpatico e accomodante, probabilmente spiacevole, ma al contempo dotato di una moralità spiazzante. E' un personaggio contemporaneo che riassume le contraddizioni della sua epoca, che poi è la nostra, che poi forse non è nemmeno più nostra, perché giorno dopo giorno ci sfugge di mano, trasformandosi e purtroppo svuotandosi di significati.

foto: Graffito a Le Halles, Parigi, 2004

N.B. Il testo è stato cancellato dal gestore del blog, a seguito della pubblicazione del racconto nel volume SessantaQuaranta, edito da ARTeFUMETTO.
Originariamente il racconto, che poi si chiamerà L'inutile banalità, iniziava con una citazione di Italo Calvino. La lascio qui in nota (anche con il titolo originale del racconto)

L'effetto è sinistro (parte prima)

… intreccia dialoghi muti, tenta di costruirsi una morale
che gli consenta di restare zitto il più a lungo possibile.
Ma potrà mai sfuggire all’universo del linguaggio

che pervade tutto il dentro e tutto il fuori di se stesso?
Italo Calvino, Palomar, 1983