lunedì 4 gennaio 2010

La Pazienza per Andrea Pazienza

Oggi è uscito sulla cronaca di Monfalcone del quotidiano locale il Piccolo un articolo riassuntivo sull'attività espositiva della Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Monfalcone. Inaugurata il 15 giugno 2002 ha ospitato sino ad oggi 57 esposizioni. Tra queste la più visitata è stata una mostra sull'incisore Tranquillo Marangoni che in 65 giorni è stata visitata da circa 3mila persone (vorrei sottolineare che sono numeri alti da queste parti). La mostra, sottolinea l'articolo, era però abbinata alle celebrazioni per il Centenario del cantiere Navale di Monfalcone, godendo del trend positivo di quell'evento, fortemente pubblicizzato e sentito dai locali. L'articolo continua: "Se si considerano invece i singoli eventi, la coppa delle preferenze del pubblico è stata assegnata alla mostra di fumetti dedicata ad Andrea Pazienza (del 2005) che in soli 38 giorni (quindi la metà di quelle dedicate al cantiere) riuscì a portare a Monfalcone (forse meglio, in mostra, n.d.s) ben 2712 persone". Quella mostra (che se si aggiungono anche le iniziative collaterali al di fuori della Galleria interessò più di 3500 persone) si intitolava "Andrea Pazienza. Segni e memorie per una rockstar" la organizzammo io, Fabio e Mauro in qualità di Associazione culturale ARTeFUMETTO, con la collaborazione del Comune di Monfalcone e in particolare con il sostegno dell'allora assessore comunale Stefano Piredda. La macchina organizzativa per la mostra, che fu inaugurata il 19 marzo del 2005, partì in realtà nel gennaio 2004, forse tra accordi e simili ancora qualche mese prima. Fu una cosa estenuante che ci portò a confrontarci con la famiglia di Pazienza, i suoi eredi, moltissimi autori, tra i più noti del panorama fumettistico italiano, giornalisti, fans e chi ne ha più ne metta. Per quella mostra ci volle veramente una "Pazienza" infinita.
Di quel periodo ricordo Roberta per il suo impegno e contributo alla mostra in fase di comunicazione; ricordo Clara, che ci aiutò e con la quale naque poi un'amicizia e per Fabio qualcosa di più; ricordo le riunioni fiume con i responsabili del comune, le telefonate infinite a tutte le ore con Michele Pazienza; ricordo Luisa che accettò di preparare per noi uno spettacolino teatrale in galleria e che poi utilizzò una parte di quello spettacolo per una rappresentazione molto bella dedicata al disegnatore scomparso; ricordo Franco Giubilei, giornalista de la Repubblica (che io ero convinto essere de La Stampa e lo presentai come tale), che propose in anteprima un suo saggio su Pazienza, che divenne un vero best seller ristampato più volte; ricordo Michele Pazienza con sorella, madre e famiglia, la cui auto si spaccò la sera dell'inaugurazione e ci volle la mattina dopo il carroattrezzi per portarla via; ricordo lo spettacolo teatrale con questo gruppo che si chiamava Teatro Le ZeRBe, venuto da Genova e che proprio la sera del 2 aprile 2005, alle ore 9.00, proprio mentre Papa Wojtyla moriva, (con l'amministrazione che ci disse di scegliere noi se rappresentare lo spettacolo o meno e io decisi di rappresentare perchè dissi: il papa è stato attore, infondo, quindi probabilmente ne sarebbe contento, cosa che convinse tutti) e mentre tutti erano a casa attaccati alla televisione ci regalarono uno spettacolo esilarante rileggendo le storie di Andrea (Nel segno di Paz); ricordo che grazie a Roberta proiettammo quattro film omaggio a Pazienza tra cui un documentario su di lui, il film Paz e anche il film Tre metri sopra il cielo (che fece un bel pienone e forse c'entrava poco, ma al tempo non rappresentava ancora il putiferio che fu dopo). Insomma ricordo di quell'anno una serie di cose impressionanti.
Però ciò che mi piace ricordare di più è questa foto scattata il 01 febbraio 2004, quando con Mauro, Fabio e Gianluca, andammo per la prima volta ad Ozzano dell'Emilia a trovare Michele Pazienza, con il quale avremmo dovuto prendere accordi per i diritti sul materiale da stampare per il catalogo e simili. Si stava svolgendo la sfilata dei carri allegorici per il Carnevale (in anticipo perchè in quelle zone i carri sono pochi e ogni frazione si passa gli stessi, una domenica dopo l'altra nel periodo carnevalesco, e quindi ad Ozzano il Carnevale veniva molto prima del martedì grasso, diciamo con due settimane di anticipo). C'erano un sacco di coriandoli a terra. Tra le persone che accompagnavano con la famiglia la sfilata scorgemmo Michele Serra. Mauro faceva lo scemo, Gianluca fumava, Fabio stava per entrare per la prima volta a casa del fratello di uno dei suoi miti assoluti. Eravano sereni, inconsapevoli di cosa ci sarebbe aspettato da lì a poco, eravamo pieni di stimoli verso questa cosa che si doveva fare. E' un autoscatto che mi infonde una tenerezza infinita. Vederla, oggi, mi pare ieri e invece sono già passati quasi sei anni e attorno mi sembra cambiata ogni cosa: non in meglio.