Di quel periodo ricordo Roberta per il suo impegno e contributo alla mostra in fase di comunicazione; ricordo Clara, che ci aiutò e con la quale naque poi un'amicizia e per Fabio qualcosa di più; ricordo le riunioni fiume con i responsabili del comune, le telefonate infinite a tutte le ore con Michele Pazienza; ricordo Luisa che accettò di preparare per noi uno spettacolino teatrale in galleria e che poi utilizzò una parte di quello spettacolo per una rappresentazione molto bella dedicata al disegnatore scomparso; ricordo Franco Giubilei, giornalista de la Repubblica (che io ero convinto essere de La Stampa e lo presentai come tale), che propose in anteprima un suo saggio su Pazienza, che divenne un vero best seller ristampato più volte; ricordo Michele Pazienza con sorella, madre e famiglia, la cui auto si spaccò la sera dell'inaugurazione e ci volle la mattina dopo il carroattrezzi per portarla via; ricordo lo spettacolo teatrale con questo gruppo che si chiamava Teatro Le ZeRBe, venuto da Genova e che proprio la sera del 2 aprile 2005, alle ore 9.00, proprio mentre Papa Wojtyla moriva, (con l'amministrazione che ci disse di scegliere noi se rappresentare lo spettacolo o meno e io decisi di rappresentare perchè dissi: il papa è stato attore, infondo, quindi probabilmente ne sarebbe contento, cosa che convinse tutti) e mentre tutti erano a casa attaccati alla televisione ci regalarono uno spettacolo esilarante rileggendo le storie di Andrea (Nel segno di Paz); ricordo che grazie a Roberta proiettammo quattro film omaggio a Pazienza tra cui un documentario su di lui, il film Paz e anche il film Tre metri sopra il cielo (che fece un bel pienone e forse c'entrava poco, ma al tempo non rappresentava ancora il putiferio che fu dopo). Insomma ricordo di quell'anno una serie di cose impressionanti.
Però ciò che mi piace ricordare di più è questa foto scattata il 01 febbraio 2004, quando con Mauro, Fabio e Gianluca, andammo per la prima volta ad Ozzano dell'Emilia a trovare Michele Pazienza, con il quale avremmo dovuto prendere accordi per i diritti sul materiale da stampare per il catalogo e simili. Si stava svolgendo la sfilata dei carri allegorici per il Carnevale (in anticipo perchè in quelle zone i carri sono pochi e ogni frazione si passa gli stessi, una domenica dopo l'altra nel periodo carnevalesco, e quindi ad Ozzano il Carnevale veniva molto prima del martedì grasso, diciamo con due settimane di anticipo). C'erano un sacco di coriandoli a terra. Tra le persone che accompagnavano con la famiglia la sfilata scorgemmo Michele Serra. Mauro faceva lo scemo, Gianluca fumava, Fabio stava per entrare per la prima volta a casa del fratello di uno dei suoi miti assoluti. Eravano sereni, inconsapevoli di cosa ci sarebbe aspettato da lì a poco, eravamo pieni di stimoli verso questa cosa che si doveva fare. E' un autoscatto che mi infonde una tenerezza infinita. Vederla, oggi, mi pare ieri e invece sono già passati quasi sei anni e attorno mi sembra cambiata ogni cosa: non in meglio.