sabato 19 settembre 2015

Buona evasione!

Il 17 settembre ero in visita per lavoro a Cima Grappa. Qui, dopo un tragitto automobilistico tutto curve tra malghe stile Milka, con mucche, asinelli ecc ai lati, arrivi dinanzi ad una ex caserma, da cui poi si dipanano i percorsi di visita verso il sacrario militare e il complesso monumentale dedicato ai caduti della Grande Guerra (l'intervento edilizio è del 1935). Anche qui come già a Redipuglia (il progettista è lo stesso) trovano separatamente sepoltura soldati italiani e austriaci. La mia visita assieme a dei colleghi si è svolta prevalentemente all'interno di nuvole radenti, cariche di umidità trasferitasi con facilità alle articolazioni. Ma le suggestioni sono molte, e vi invito a cercarvi notizie su qualche pagina online intorno a questo luogo simbolo di una monumentalità esibita nel ricordo di eroismi militari che pongono domande complesse, ma anche di esperienze architettoniche e ingegneristiche davanti alle quali uno si inchina. Resta però il pensiero per l'uomo, per i caduti (oltre 12.000 italiani e più di 10.000 austriaci, molti dei quali ignoti). Il militare che ci guida ci indica una tomba abbastanza famosa, ci dice, che raccoglie i resti di un caduto austriaco: il soldato Peter Pan.
Quel nome (che qui andrebbe però letto all'austriaca e non all'inglese) che stimola la fantasia di noi tutti ci porta ad una considerazione: alla fine, non lo sapevamo, ma Capitan Uncino aveva vinto!
La fine del sogno in quel paesaggio bellissimo, porta la mente alle guerre di oggi, alle genti che si muovono inseguendo una tranquillità per noi scontata. Ogni sera in TV e al mattino sul giornale sbatto il muso su quella gente in movimento e provo (solo psicologicamente) una minima parte delle loro difficoltà. E penso alle parole di chi parla di spartizioni, di restituzioni, oppure alla politica tedesca che dietro l'esaltazione dell'accoglienza umanitaria apre tra le righe le porte ad una tipologia precisa di nuovi arrivati: ai siriani, che hanno delle famiglie, a volte una professionalità e un titolo di studio (forse una ottima futura domanda interna, economicamente parlando), sottendendo con l'invocazione delle registrazioni sul posto, invece, uno stop deciso ad altre migrazioni più complesse fatte di disperati e uomini soli, africani ad esempio. Anche in questo caso oltre le vicende internazionali restano le persone, le storie personali. Per comprendere meglio bisogna spesso astrarsi da se stessi, guardare le cose con distanza anche dalle proprie convinzioni e posizioni. Ecco che una lunga striscia a fumetti in prima pagina sul quotidiano Le Monde (11 settembre) ci aiuta nell'astrazione. L'ha disegnata Zep per il suo blog nel post dell'8 settembre, con il bambino Titeuf che vive il suo viaggio all'inferno nelle guerre degli altri. Vi lascio i link. Buona evasione!
http://www.lemonde.fr/bande-dessinee/article/2015/09/09/zep-dessine-titeuf-dans-un-pays-en-guerre-pour-denoncer-le-drame-des-refugies-en-europe_4750284_4420272.html
http://zepworld.blog.lemonde.fr/
PS Cima Grappa accoglie anche i resti dell'ex base Nato, poi smaltellata, con le sue rampe in cls predisposte per i lanci missilistici in tempo di guerrra fredda. Immersione totale tra il meglio di un secolo.