mercoledì 13 agosto 2014

Piccole scatole emozionali n. 16

Mi piacciono quei frigoriferi colorati anni '50 della SMEG, che oggi vengono riproposti al mercato adattati alle moderne esigenze, pur riprendendone l'estetica pressoché fedelmente. Mi piacciono quei vestiti femminili rossi o blu a poins bianchi dalla vita stretta, da accompagnare con un nastro tra i capelli e un qualsiasi occhiale dalle forme affusolate e appuntite agli estremi. Oppure i pantaloni blu a vita alta da accompagnare ad una maglietta a righe alla marinaresca. Guiderei volentieri una di quelle macchine americane dai colori pastello, tipo verde acqua o rosa tenue, una Cadillac Eldorado o una Pontiac. Mi piace ascoltare lo swing e il jive, oltre al rock & roll e al rockabilly, soprattutto perché impongono un ascolto attivo che coinvolge il corpo e che spesso si traduce nel ballo. Mi piace quel decennio che a fatica tentava una apertura ad una spensieratezza ricca di malinconie e tragedie, spesso portate a spalle, ereditate dalle guerre appena trascorse e contenenti già i germi delle malattie che saranno. E la risposta a questa esigenza fu perlopiù effimera, radicata in una cultura estetica che ha posto però le basi per la grandezza del design italiano su scala internazionale e che ha determinato una cultura musicale innovativa che perdura ancora. Ecco perché a Senigallia, da ormai 15 anni, si ritrovano molti appassionati e scatenati fans di quella cultura, per calarsi volontariamente in un oblio momentaneo all'odierno e ritrovare una apparente leggerezza dal quotidiano. L'occasione è il Summer Jamboree e nel viverlo credi per un attimo che possa essere realmente così, ancora una volta, prima dei dubbi che seguirono e prima che una cultura si trasformasse inevitabilmente in mercato, con le conseguenze che viviamo. Smatphone permettendo, ovviamente!
Un pò di foto dalle giornate dell'8 e 9 agosto a Senigallia, al calare della sera.