giovedì 19 dicembre 2013

Trasgressioni razionali

Parte prima.
Scrive Giovanni Lindo Ferretti, già leader dei CCCP, CSI, PGR, presentando il suo nuovo libro edito da Mondadori: "...L’avrei titolato: “montano italico cattolico romano” ma ho accettato il pensiero dell’editor, BARBARICO ne risulta sunto e, visto il genere di civiltà che avanza, ne diventa sinonimo". Barbarico è infatti il titolo del volume, e come sempre mi affascina da morire la scrittura e la voce di Ferretti. Molti a fronte delle sue posizioni di ortodossia cattolica, vicinanza al pensiero di Benedetto XVI, posizioni  antiabortiste o non favorevoli alla procreazione assistita, hanno, alla luce del suo passato "punk", reagito prendendo le distanze o evidenziando la contradittorietà del suo pensiero. Io non mi sono mai stupito, avendo sempre pensato che quelle posizioni gli fossero proprie, anche quando ascoltavo con entusiasmo le sue recite punk. Come già fece Giorgio Canali, membro dei CSI e PGR, oggi solista o con i Rossofuoco, anch'io credo di aver sempre notato una continuità nella riflessione religiosa del cantautore emiliano. Oggi leggo in premessa al suo libro due affermazioni utili: "...operando per lo più per reazione tendo ad essere reazionario...", e soprattutto "...Invertire l’ordine considerando trasgressivo il neoconvertito e rassicurante il punk, ferma restante l’accattivante banalità del rock, nulla cambia." Ebbene è proprio questo, andare avanti per mode e convenzioni, per omologazioni culturali. Ecco così che una concorrente al programma televisivo Masterpiece, che dovrebbe essere fucina di nuovi scrittori, viene incalzata da uno dei giudici, Giancarlo De Cataldo, a fronte del suo abbigliamento: "...non sei una punkabbestia?"; e lei, splendida, risponde "Non sono abbastanza ricca!". E' una cosa che ho sempre detto anch'io. Cos'è oggi la trasgressione? E' come dice Ferretti, tutto funziona al contrario di quanto immaginiamo! Di come siamo invitati a pensare.
Parte seconda.
Esce a Lucca Comics & Games 2013, il nuovo libro di GIPI, il titolo è Unastoria (Coconino Press). Libro bellissimo. Domenico Procacci, suo quasi coeditore, ad una presentazione a Roma, ha sostenuto di volerlo candidare allo Strega, ritrovando tutte le peculiarità narrative utili per partecipare a quel premio. E tutti a dire: "ma è giusto, ma è ingiusto, ecc.". Oppure sostanzialmente tutti a voler dire che insomma è ora di finirla, e che un graphic-novel può assurgere a valori pari a quelli di un testo narrativo. 
Per trasgredire la norma vi dico che secondo me questo libro di GIPI non è adatto allo Strega. E non per il valore qualitativo, ma perchè, mentre il suo capolavoro assoluto S., aveva realmente un linguaggio perfettamente confrontabile con quello letterario-narrativo, questo suo Unastoria, vive di molte immagini proprie del linguaggio cinematografico, vive del disegno, dei silenzi, del non detto. Si gusta con gli occhi, guardando e vedendo, è sintesi di generi e di linguaggi. Supera per molti versi, come anche in passato a volte è successo con testi a fumetti, le potenzialità del testo letterario. Portarlo allo Strega è inutile, è voler mettere cose in una valigia già piena. Diciamo che questo fumetto di GIPI è un libro e insegniamo, piuttosto, alle librerie per prime, ad ordinare i volumi per autori, senza collocare i fumetti nel settore "Comics", vicino ai volumi per ragazzi.
Parte terza.
A Lubiana, il 25 novembre appena passato, ho assistito al concerto di Nick Cave & the Bad Seeds. Mi aspettavo un lento, ed è stato il rock. Un palazzetto strapieno oltre i criteri di sicurezza, forse per i troppi biglietti venduti, un Cave scatenato, un gruppo magnifico e diciannove pezzi, tra cui The Weeping Song, From Her to Eternity, Push the Sky Away, God Is in the House e Stranger Then Kindness fantastiche. E in partenza di concerto una Jubilee Street che non dimenticherò facilmente. Niente di trasgressivo, un recital rodato e professionale, ma una tensione punk a filo di pelle che ha messo molti brividi non aspettati.