mercoledì 25 aprile 2012

In questo paese alle pendici...


In questo paese alle pendici dell'Appennino toscano, tutte le case si affacciano sulla stessa strada. Un tempo era una strada sterrata e solcata dai segni lasciati dai cerchioni delle ruote delle biciclette. Segni in ogni direzione a farne un intreccio, una rete, che dava l'idea di qualcosa di fatto dall'uomo e al contempo di un disegno superiore, al primo incomprensibile. Da quella strada, oggi asfaltata e percorsa dalle automobili, si diramano perpendicolarmente tante piccole vie che servono altre case, altre corti, tutte venute dopo. Ogni via ha un suo nome, ogni nome ha un senso. E' a questi incroci, a tutti gli incroci, tra la strada principale e le vie traverse che, ogni anno in questo stesso giorno, la banda guidata dal suo primo cittadino si ferma per deporre una corona. E la musica che senti, ripetuta e impavida, è sempre la stessa, che conosci e che nella tua testa di turista curioso ti fa canticchiare a voce interna: "...È questo il fiore del partigiano, o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao! È questo il fiore del partigiano morto per la libertà!". E mentre ti canti spensierato quelle parole, pensi solo, Grazie! Grazie a tutti voi! Grazie!, e un pò, forse, anche ti commuovi.