domenica 26 giugno 2011
Piccole scatole emozionali n.7
lunedì 20 giugno 2011
Addii mentali
lunedì 13 giugno 2011
Quorum!
mercoledì 8 giugno 2011
Restiamo sul "pezzo"
Ho letto da qualche parte (e non riesco veramente a ricordare dove, lo giuro!, forse era un graffito) una frase, che diceva: "Sono già contro la prossima guerra". E' questo grido preventivo, a sembrarmi oggi l'arma migliore. Non mi pare il caso di affrontare sempre le cose quando ormai l'onda ci sommerge e noi stiamo annaspando a fatica. Per questo andrò a votare e voterò Sì, Sì, Sì a questo referendum, sui tre quesiti inerenti il nucleare e l'acqua, sperando che il quorum venga raggiunto. Per il quarto quesito, sul legittimo impedimento, voterò comunque, ma senza dirvi come, poiché ognuno è corretto possa rimettersi al proprio sentire culturale e politico.
Il discorso sul nucleare non è una questione prettamente italiana: in un'Europa senza confini, non possiamo limitarci al votare per dire no alle centrali in Italia. Non possiamo fare una riflessione limitata al "quartiere". Il nostro rifiuto al nucleare in Italia è un atto che deve valere indirettamente a tutela di tutti i paesi europei (e non solo), anche di quei paesi dove magari, al momento dell'adozione di una politica nucleare, un'opportunità referendaria forse non era stata concessa. Inoltre, se oggi a due passi da noi, in Slovenia, ci troviamo una centrale nucleare di vecchia generazione, senza che qualcuno si sia preoccupato di valutarne le conseguenze anche per Trieste, anche per Venezia, ecc., a me non sembra che questo costituisca una scusa per ricambiare il fardello. Nel sentirci fortunati per questa nostra democrazia, che a volte traballa, nel sentirci però anche europei e vicini al nostro prossimo d'oltreconfine (indipendentemente dal confine), vi prego andiamo a votare: siamo già contro la prossima guerra!
Sull'acqua: non so se sia meglio un gestore pubblico o uno privato. Di certo la legge di riferimento è lacunosa e poco chiara (quindi una riflessione comunque lo merita), e so per certo che già un ragionamento economico (di profitto specialmente) attorno a questo bene insostituibile, mi crea un disagio profondo.
domenica 5 giugno 2011
...l'arte s'è desta?
(nella foto un'opera d'arte concettuale firmata dai miei muratori, idraulici ed elettricisti, dal titolo: Angolo cottura)
venerdì 3 giugno 2011
Cose che non mi piacciono
2° cosa: Aprono nel centro cittadino della mia città, in pieno centro storico una sala da gioco (slot machine e simili), un piccolo casinò, come viene presentato. Per pubblicizzarne l'inaugurazione, i titolari mandano in strada una quindicina di ragazze in divisa blu attillata, minigonna e calze a rete; tutte ragazze slovene, giovanissime, che solo in parte conoscono l'italiano, che si muovono in gruppo, si fanno apostrofare dai passanti, ridono beate dell'atteggiamento dei ragazzi più giovani e dei vecchi bavosi (ma travestiti da signori borghesi, cordiali, che si danno nell'occasione al baciamano o alla battuta sopraffina). Se volete chiamarmi moralista, bene lo accetto, ma a me che queste ragazze godano di questa loro situazione e che ciò costituisca pure un motivo di lavoro, a pubblicizzare poi quello che niente è se non una pericolosa mania (il gioco), a me, da buon moralista non va giù. E che la gente ne provi consapevole entusiasmo, mi fa terrore.
3° cosa: Al TG1 di oggi (03 giugno) delle 13.30, una giornalista (donna), ha commentato, durante un servizio la possibile fuoriuscita dalla direzione de l'Unità di Concita de Gregorio, conseguentemente a dei presunti cali di vendita che il servizio sottolinea, richiamando anche alcune fonti. Nel farlo ha sottolineato che probabilmente saranno alcuni colleghi (uomini) a succederle, interrogandosi quindi: "Chi si accollerà ora l'onere di rimettere i pantaloni al l'Unità?". Ecco, le "quote rosa" appunto!
4° cosa: Non mi piace che tutte le parole, oggi, appaiano come parole al vento!
P.S. La foto di Ando me l'ha mandata uno studente, si chiama Antonio e, pur non conoscendolo per nulla, lo ringrazio. Inoltre. Oggi non avrei voluto parlare di tutto questo, ma ieri (2 giugno) era anche il trentesimo anniversario dalla morte in un incidente stradale di Rino Gaetano. Mi ricordo la tristezza immensa che provai da ragazzo, nel sentire la notizia, mentre in auto con i miei, tornando da Ravenna, ascoltavamo l'autoradio, all'altezza del ponte lagunare di Chioggia. Adoravo Rino Gaetano e lo ascolto ancora di continuo. Le sue sembravano parole al vento, surreali, inutili, e invece non lo erano per nulla.
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