Vivi! Nemmeno i Maja hanno potuto e saputo ipotizzare una fine a
questo nostro sconclusionato mondo. Niente da fare, toccherà a noi farlo da
soli, senza nemmeno la possibilità di deresponsabilizzarci di alcunché. Avevamo
questa occasione della profezia e invece è di nuovo tutto nelle nostre mani. Ci
tocca lavorare insomma. Quindi niente chiusura del blog e ci si rimbocca le
maniche! Questo post di fine anno non può essere dunque solo un resoconto (che comunque
c’è), ma anche un atto progettuale di lungo corso, perlomeno di corso annuale.
Ecco quindi l’”agenda Roby”, che, non me ne voglia alcun futuro candidato
premier, tenta di risultare più concreta di quanto si sta delineando in giro. Primo
problema: basta un’agenda sola? No, perché mi sembra che i temi siano così
tanti che l’agenda che mi hanno dato in banca per motivare il mio essere
correntista fidelizzato risulti alquanto ridotta rispetto quelli. Secondo
problema: ma sono veramente così tanti i problemi? Quindi, punto uno, scegliere
la strada della sintesi; punto due, essere chiari. Dunque: 1) essere sintetici
e coincisi: Questo pone già una gran distinzione rispetto i più. Mi pare cosa
buona porre a monte di tutto un principio di stampo costituzionale a cui
guardare per salvarsi da ogni deviazione dal cammino; 2) non usare i
termini “morale”, “sostenibile” e “innovazione” per almeno sette mesi su
dodici. E’ questa una condizione veramente complessa, che mi porta a voler già
in questo momento recedere dall’impegno che mi sono dato, ma con tenacia provo
a superare il momento terminologico difficile, posto dal secondo principio
costituzionale; 3) non fare nomi; qui si rasenta l’impossibile, i nomi escono
da soli dalla bocca e dai pensieri; trattenersi è cosa ingrata, ma fondamentale
per fare un discorso utile; 4) non dare la colpa a terzi, anche se questi terzi
rubano (e non ti rubano solo le cose, ma il pensiero, le speranze, la serenità
quotidiana) e non tentano nemmeno di nascondere le mani. Ok, rinuncio, non ce
la posso fare: dire che la colpa è anche un po’ mia, che loro sono così perché
io non faccio nulla; che “loro” sono loro perché “io” sono io. Responsabilizzarmi
e produrre un pensiero autonomo, non omologarmi: è tremendo ammettere di poter possedere
gli strumenti per essere guida del proprio destino, perlomeno è stancante; corollario
fondamentale: dubitare; 5) credere che un’economia culturale sia possibile. Come
posso convincerli se non convinco me stesso. Se non mi convinco che “basta un
poco di zucchero...lo stretto indispensabile…” (pot-pourri), se non ammetto cioè che ho
impostato la mia esistenza più sul bisogno di cose che di slanci. Se non supero
questa deriva come posso ammettere che una politica culturale può anche
rinunciare “ai rinfreschi”, “agli aperitivi” e fondarsi sulla ricerca di per sé.
“Saprò” ancora guardare un quadro e goderne senza aggiungerci anche vicino
della musica e promuovere intorno ad esso una performance? Ma ancora prima “vorrò”
che sia così?; 6) rinunciare a pensare che “ricapitalizzazione delle banche”, anche
a fronte di governance superiori capaci al contempo di finanziare e regolare il
sistema, risulti uno strumento palliativo, utile a nascondere e tutelare deficit
di capitale che gli stess-test potrebbero facilmente evidenziare; e che quindi
le banche non ci siano amiche, e che quindi queste si facciano un po’ troppo i
fatti loro, e che quindi affrontare con decisione questi interessi sottesi debba,
oggi, divenire anch’esso il principio costituzionale “condicio sine qua non” per
alimentare le speranze. Corollario: dimenticare che la regolazione del credito possa
essere uno strumento di controllo del potere e di tacitazione dinanzi alle evidenze; 7) collaborare: non vedersi come unici, come singolarità; corollario:
“la singolarità ha senso, ma la collettività ha significato”; 8) continuare a
guardare fuori.
Ecco questa è “l’agenda roby”: non votatemi, ve la regalo, io
sono solo un architetto.
Ed ora il resoconto 2012, fatto di gusti personali, di “mi piace,
quanto mi piace!!”.
L’immagine di apertura è un’omaggio al lavoro dell’Associazione
Culturale ARTeFUMETTO di Monfalcone, che in queste settimane compie il suo
decennale. Ai collaboratori, che potrei nominare, alle persone a cui siamo piaciuti
per quello che abbiamo fatto, a chi pensa a noi quando sente parlare di “fumetto”,
agli autori con cui si è condotta una piccola fetta della strada, a tutti
questi un ringraziamento e a coloro che sono diventati lungo la via degli amici
un abbraccio.
The best 2012 is…?
Miglior disco straniero: Cat Power, Sun, Matador;
Miglior disco straniero: Cat Power, Sun, Matador;
Miglior italiano: Malika Ayane, con il pezzo Tre cose, da
Ricreazione, Sugar Music;
Miglior novità musicale: Alt-J, An Awesome Wave;
Miglior concerto: Herbie Hancock, Vienna, Wiener Staatsoper, 05 luglio 2012 (avrei dovuto dire Bruce Springsteen a Trieste l’11 giugno, ma avrei scelto di pancia);
Miglior testo lungo (narrativa-saggistica-tutto): Emanuele Trevi, Qualcosa di scritto, Ponte alle Grazie, Milano;
Miglior fumetto-graphic novel: Cyril Pedrosa, Portugal, Bao Publishing;
Miglior novità musicale: Alt-J, An Awesome Wave;
Miglior concerto: Herbie Hancock, Vienna, Wiener Staatsoper, 05 luglio 2012 (avrei dovuto dire Bruce Springsteen a Trieste l’11 giugno, ma avrei scelto di pancia);
Miglior testo lungo (narrativa-saggistica-tutto): Emanuele Trevi, Qualcosa di scritto, Ponte alle Grazie, Milano;
Miglior fumetto-graphic novel: Cyril Pedrosa, Portugal, Bao Publishing;
Miglior fumetto-franco-belga): Camille Joudy, Rosalie Blum, Comma 22 (tre volumi da leggere insieme);
(N.B. lo scorso dicembre mi lamentavo di come molte delle cose
lette nel 2011 apparissero “mancanti”, bene se andate a vedere cosa è stato
pubblicato in quel 2011 capirete quanto “piccolo” sia il “grande” di questo
2012; Trevi, Pedrosa e Jourdy meritano una nota a parte perché appaiono fuori
dai generi e dalle convenzioni linguistiche, stilistiche e grafiche e sono
oggettivamente bravissimi, indipendentemente dai gusti specifici);
Miglior illustrato: Pia Valentinis, Mauro Evangelista, Raccontare
gli alberi, Rizzoli, e Rebecca Dautremer, Philippe Lechermeier, Diario segreto di Pollicino, Rizzoli;
Miglior mostra: Elliott Erwitt-Retrospective, alla KunstHaus di Vienna;
Miglior artista (360°) scomparso: Koloman Moser, che sapeva già immaginarsi Andy Warhol cinquant’anni prima dell’americano (visto qua e là);
Miglior artista (360°) contemporaneo (vivente): Ascanio Celestini (niente di nuovo, però…), visto in giro con Pro Patria;
Miglior film: Jason Reitman, Young Adult;
Miglior programma televisivo: non pervenuto;
Premio "Mi hai veramente insegnato qualcosa ed è merce rara": Franca Valeri (vista a PordenoneLegge, settembre 2012);
I ringraziamenti per il 2012.
Ad Alessia, Gioia e Giuditta (per motivi del tutto diversi tra loro).
Miglior mostra: Elliott Erwitt-Retrospective, alla KunstHaus di Vienna;
Miglior artista (360°) scomparso: Koloman Moser, che sapeva già immaginarsi Andy Warhol cinquant’anni prima dell’americano (visto qua e là);
Miglior artista (360°) contemporaneo (vivente): Ascanio Celestini (niente di nuovo, però…), visto in giro con Pro Patria;
Miglior film: Jason Reitman, Young Adult;
Miglior programma televisivo: non pervenuto;
Premio "Mi hai veramente insegnato qualcosa ed è merce rara": Franca Valeri (vista a PordenoneLegge, settembre 2012);
I ringraziamenti per il 2012.
Ad Alessia, Gioia e Giuditta (per motivi del tutto diversi tra loro).
E infine, a seguire, un calendario fotografico dell’anno in
chiusura (con facezie varie ed eccezioni).
Gennaio 2012 - Tour con Walter Chendi per promuovere SessantaQuaranta |
Febbraio 2012 - Monfalcone. Il Canale irriguo ghiacciato |
Marzo 2012 - Bologna. La fila per la visita al feretro di Lucio Dalla |
Aprile 2012 - Venezia. Con gli studenti del corso IUAV di Restauro |
Maggio 2012 - Caporetto.Tour sulle tracce della Grande Guerra |
Luglio 2012 - Vienna. Sulle tracce della Secessione |
Luglio 2012 - Grado. Sotto il palco del concerto di Morrisey |
Agosto 2012 - Roma. Da una foto al Pantheon nasce la locandina di ETRA |
Settembre 2012 - Treviso. Alessia fa da traduttrice per Colin Wilson |
Settembre 2012 - Pordenone. La grande Franca Valeri |
Ottobre 2012 - Verona. Al concerto di Adriano Celentano al costo di € 1,00 |
Novembre 2012 - Lucca. I quadri "impossibili" di Laura Zuccheri ai Comics |
Dicembre 2012 - Monfalcone. Silvia Ziche e Vanna Vinci a MOREisnotLESS |
Non ho dimenticato giugno. E' stato un mese mentalmente dedicato per intero al Boss. Grazie Daniele!