Lo festeggio con un elenco di libri di narrativa (più o meno), che mi hanno "accompagnato" e anche formato linguisticamente. Li ho scelti perché sono quelli che considero importanti, imprescindibili in alcuni casi, e perché sono gli unici libri che ho riletto almeno una volta: e vista la montagna di pubblicazioni che quotidianamente ereditiamo dalla storia letteraria italiana e internazionale, credo che ciò possa significare qualcosa.
Dunque.
Thomas Bernhard, Perturbamento;
Raymond Carver, Cattedrale;
Georges Simenon, L'uomo che guardava passare i treni;
Pier Vittorio Tondelli, Altri libertini;
Italo Calvino, Marcovaldo;
Henry Miller, Tropico del Cancro;
Achille Campanile, Manuale di Conversazione;
Jorge Luis Borges, Finzioni;
Albert Camus, Lo straniero;
Bruce Chatwin, In Patagonia;
Daniel Pennac, La Fata Carabina;
E soprattutto:
J.D. Salinger, Nove racconti.
E poi ci sono tutti gli altri, che un'onda del mare si è nella mia memoria portato temporaneamente via.