Interessante questa sentenza del Tribunale di Ancona, confermata poi dalla Corte di Cassazione (notizia di questi giorni), che ha valutato la "linguaccia" come una forma di reato. Chiaro che come è proprio dei mezzi di comunicazione, si prende la notizia, la si sbatte lì sul piatto, senza un minimo di approfondimento su cosa ci sia sotto o a lato, ma tant'è che la cosa è singolare. No, non è singolare per la notizia, ma perchè quando apro la televisione e vedo gente di tutte le età e condizioni (anziani che dovrebbero darmi un esempio comportamentale, giovani che non capisci come a vent'anni possono essere già lì a dire la loro, gente di "cultura", politici), parlare, sboccati, mandando a quel paese (non usando peraltro proprio il termine "..vai a quel paese", ma peggio) chiunque li contraddica, io sarei il primo a mandarli tutti a quel paese prima e in galera poi e invece mi ritrovo la sera, stremato, in pigiama, a subire qualsiasi cosa, impotente. Certo alla fine chiudo la televisione, prendo un libro, ma mi pare che quella, che è una mia scelta, in realtà sia quasi una costrizione, un aut aut. Ecco, dopo aver chiuso l'ordigno infernale per costrizione, mi sento sempre un pò meno libero, in galera appunto, e non ho fatto nenche la linguaccia a nessuno.